Chirurgia Protesica del Ginocchio

Dottor Maurizio Maffi

Medico Chirurgo specialista in Ortopedia traumatologia

Membro della Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia S.I.O.T., della Società Italiana di Artroscopia S.I.A., della Società Piemontese Ligure Lombarda di Ortopedia e Traumatologia S.P.L.L.O.T.

Chirurgia Protesica del Ginocchio


L’ articolazione del ginocchio è formata dalle ossa del femore, della tibia e della rotula, dai legamenti crociati e collaterali che mantengono vicine queste tre ossa tra di loro, dai menischi che migliorano come guarnizioni il contatto tra femore e tibia, e dalle cartilagini.

Queste ricoprono le superfici di contatto delle ossa ,favorendo lo scorrimento reciproco. Un dolore ad un ginocchio può essere provocato dalla degenerazione osteoarticolare, che provoca consumo delle cartilagini nelle zone di contatto tra le ossa. La scomparsa delle cartilagini causa sfregamento tra le ossa tra di loro, causando dolore e rigidità. L’ artrosi di norma si manifesta dopo i 40 anni, con dolore che si fa progressivamente più intenso sino a causare deformità del ginocchio con limitazione del movimento, e dalla impossibilità di camminare senza zoppicare. Esistono due tipi di protesi di ginocchio. La più frequentemente usata è la protesi totale che si utilizza quando i punti di contatto tra femore, tibia e rotula sono ugualmente danneggiati per assenza dalla cartilagine e vengono pertanto sostituiti da componenti protesiche che ricoprono questi punti.


Le protesi monocompartimentali interessano invece solo un punto di contatto danneggiato, solitamente la parte interna, e l’intervento è meno invasivo rispetto ad una protesi totale.


La decisione se sostituire tutto il ginocchio o solo una sua parte viene presa giudicando le condizioni e il consumo delle diverse zone del ginocchio. Le componenti della protesi sono una parte femorale metallica, una componente tibiale metallica ed un inserto fra le due parti in plastica che favorisce lo scorrimento tra le due parti metalliche. L’intervento dura circa un’ora e viene eseguito solitamente in anestesia spinale, più raramente in anestesia generale. La mobilizzazione del ginocchio inizia il giorno successivo all’intervento e attraverso un’apposita apparecchiatura detta “Kinetec”, mentre nei giorni seguenti si inizia un percorso fisioterapico che conduce ad un recupero del movimento e della deambulazione che nella maggioranza dei casi consente un cammino libero senza l’aiuto di bastoni e senza dolore dopo 45 giorni circa.